Quella spruzzata di erotismo non poteva passare inosservata nella città che non ha digerito i falli di cioccolata intitolati a Rocco Siffredi, poi sequestrati dai vigili urbani al recente Ciocco Show per ordine dell´assessore Maria Cristina Santandrea. Stavolta la responsabile del Commercio non aveva titoli per bloccare il "car wash" al Motor Show, lo spettacolo di avvenenti veline col pubblico protagonista, ma ha dichiarato comunque: «Basta col becero». E il dibattito politico su donne e motori ha tenuto banco sulle agenzie di stampa fino alla nota di condanna della Curia. Di che si parla? In fiera ragazze in minigonna e push up fingendo di lavare una fuoriserie coinvolgono il pubblico, bagnando docili volontari, tra ammiccamenti e doppi sensi. Tutto finito sul sito dei video You tube, dove, va detto, si assiste a scenette ben peggiori. Polemica immancabile. I geni del marketing dello stand Ma-fra, società che produce "cosmetici per auto" e che ha un sito con un link che rimanda a "Etica e qualità", hanno goduto poco per la pubblicità gratuita. Ieri dopo che le foto dello "scandalo" sono finite sui giornali, i responsabili della ditta scostumata sono stati chiamati in direzione dall´amministratore delegato Promotor Giada Michetti, che ha l´ultima parola sul Motor show. Stando ai presenti la manager era infuriata per la ricaduta d´immagine negativa, da sagra strapaesana, del salone che vuol essere invece internazionale. Che deve vendere auto, ma anche sogni, che deve conquistare le grandi case automobilistiche e allo stesso tempo gli eserciti paganti di adolescenti attratti con ben altri miraggi. Promotor minaccia anche di passare alle vie legali, per tutelare la propria immagine, puntando il dito contro le foto pubblicate nell´edizione di ieri di Repubblica.Lontani gli anni in cui si dipingeva una Bologna gaudente e trasgressiva. Per giorni ha tenuto banco la cioccolata dalle forme fin troppo esplicite del Ciocco Show. Adesso tocca al "Motorsexyshow". E in Comune è una corsa a dichiarare. Il consigliere no global Valerio Monteventi per primo commenta: «Ora voglio proprio vedere che dirà il cardinale Carlo Caffarra, stavolta siamo arrivati al culmine della mercificazione. Ci siamo scandalizzati per i "Rocco Siffredi" al cioccolato, ma qui stiamo parlando di ragazze in carne e ossa, dell´uso commerciale del corpo della donna». L´assessore Santandrea prima cade dalle nuvole, «non ne sapevo nulla, non sono stata al Motor Show», poi non resiste e avverte: «Non vorrei che questa manifestazione fosse contaminata da cose scarsamente significative se non al fine della vendita più becera». Lina Delli Quadri, Pd, ordina che tutto rimanga «nei limiti della decenza». Sergio Lo Giudice, consigliere comunale del Pd: «Ci si scandalizza impropriamente della nudità quando invece dovrebbe essere una cosa normale e non si dice nulla su queste donne utilizzate come accessori per auto in vendita». Rassegnata l´assessore provinciale alla Cultura Simona Lembi: «Esisterà sempre un pubblico di maschi contenti di farsi lavare la pancia e di donne felici di farsi guardare l´ombelico». Unica voce controcorrente, quella del deputato socialista Franco Grillini: «Siamo alla pulizia del pensiero, mi rifiuto di pensate che Bologna sia diventata una città bacchettona e bigotta».
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